La mail

“Gentile utente, abbiamo rilevato un’attività fuori dal comune nell’app che stai usando, così l’abbiamo disabilitata. Ma non preoccuparti: il tuo account Spotify è al sicuro”

Non fatevi ingannare dal tono amichevole, Spotify vi ha beccati!

Se nella vostra casella di posta è presente la suddetta mail, lo diciamo a malincuore, ma è ufficiale: ascoltavate musica tramite un’app fasulla e non siete passati inosservati ai piani alti della più grande piattaforma musicale del momento.

La mail nelle ultime righe abbandona I toni amichevoli iniziali e conclude così:

“If we detect repeated use of unauthorized apps in violation of our terms, we reserve all rights, including suspended or terminated your account”

Della serie: uomo avvisato mezzo salvato.

 

Le app, i DVD del nuovo millennio.

La falsificazione da sempre va di pari passo con il mercato regolare.

Così la pirateria, che negli anni ’90 spopolava nel mondo dei CD e dei DVD, ora è entrata di prepotenza nel mondo delle app e dei servizi on line.

Certo, non troverete “Mago Merlino”, il negozio di giochi per la play del quartiere, dove entravate e chiedevate: “Mario che ce l’hai Metal Gear Solid?” e lui chiedeva “quello mio?” per poi darvi un cd Verbatim messo in una apposita bustina di plastica con sopra un quadrato di carta raffigurante la copertina originale del gioco, tale e quale, ma migliaia di maghi merlini virtuali dove trovare app craccate.

Ci troviamo di fronte quindi ad una pirateria 2.0 che prende piede soprattutto trai giovani che riescono a raggirare i vari “sistemi di sicurezza” e procurarsi senza fatica alcuna, versioni modificate di app ufficiali.

Per questo Spotify sta cercando di correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

 

Come faranno?

Spotify sta iniziando a bloccare tutti gli utenti che aveva già identificato in passato. Se è facile il sistema di raggiro, di conseguenza, è altrettanto semplice quello di identificazione dei contraffattori.

Come già detto il primo passo è stato quello di avvertimento tramite mail. La mail in questione sta facendo innervosire (senza motivo, ci permettiamo di dire) i furbetti  che la ricevono.

Il passo successivo non ci è dato saperlo. Spotify spera di non dover ricorrere a misure drastiche e risolvere tutto con una semplice mail di ammonimento.

Nessuna espulsione, per ora.

 

Consiglio

Beh di certo i consigli non saranno su come raggirare il sistema e poter craccare le app, anzi vi sconsigliamo di farlo perché le versioni non ufficiali sono piene di malware e virus. L’unico consiglio che possiamo darvi è quello che, se proprio non volete avere un account tutto vostro che vi permette di ascoltare qualsiasi tipo di musica dove volete e quando volete, condividete un account family con altri amici; d’altronde la condivisione è ciò che tiene in piedi questi social, e allora: share it!